Questa cosa qui mi riproponevo di farla da diverso tempo, perché l’idea di potermi preparare in casa le barrette che ogni tanto infilo nel carrello (e di conseguenza nella borsa della palestra) mentre faccio la spesa al supermercato, era non poco allettante. Per l’occasione mi ero appuntata proprio una ricetta nella mia famosa to-do-list che, manco a farlo apposta, è di Bill Granger, ricetta che è contenuta nel suo ultimo capolavoro “Cosa mangiamo oggi?” edito da Luxury Books. Un libro che non manco di consultare anche solo così, per passarmi il tempo, almeno una volta al giorno talmente mi piace.
Queste barrette sono quanto di più salutare ci possa essere, perché sono piene di tantissime cose che fanno bene: fiocchi d’avena, albicocche secche, uvetta, semi di girasole e semi di sesamo. Niente burro, ma solamente miele e olio di semi a fare da collante a questo sfizioso muesli, reso un po’ più particolare grazie ad una punta di cannella. Uno snack energetico e sano perfetto per fare una merenda prima della consueta seduta settimanale in palestra, ma anche come pranzo veloce da gustare magari insieme a della frutta fresca e ad uno yogurt, per dire.
Probabilmente per chi è abituato a consumare barrette confezionate arricchite al cioccolato o a base di burro e zucchero, queste a confronto risulteranno leggerissime e forse anche un po’ meno saporite, non so, resta il fatto che qui a casa le abbiamo letteralmente divorate (anzi credo proprio che le rifarò senz’altro) e almeno si sa con che cosa sono fatte, aspetto da non sottovalutare, no? Inoltre sono davvero molto pratiche, basta infatti avvolgerle con della carta da forno, creando magari un un pacchettino con un certo garbo, e conservarle all’interno di una scatola di latta, o di un contenitore ermetico, nel quale si manterranno anche per una settimana.
Barrette di muesli con albicocche & semi di sesamo
Ingredienti per circa 14-20 barrette (a seconda delle dimensioni):
320 g di fiocchi d’avena
185 ml di miele d’acacia (o millefiori)
100 ml di olio di semi di girasole
75 g di albicocche secche
75 g di uvetta
40 g di semi di girasole
30 g di semi di sesamo
1 cucchiaino di cannella
In una capiente ciotola mettete i fiocchi d’avena, i semi di sesamo e di girasole, le albicocche secche spezzettate grossolanamente, l’uvetta e la cannella e mescolate con un cucchiaio in modo da ottenere un composto omogeneo. In una casseruola versate l’olio e il miele e scaldateli a fiamma media mescolando con una spatola fino a quando si saranno sciolti e appariranno ben amalgamati. Versate questo composto caldo su quello a base di avena e mescolate con cura in modo da distribuire in maniera omogenea il miele e l’olio. Trasferite il tutto all’interno di una teglia rettangolare di circa 23 x 33 cm rivestita di carta da forno bagnata e ben strizzata e, aiutandovi con un cucchiaio, distribuite il composto in maniera omogenea in modo da ottenere uno strato ben livellato dello spessore di circa 1 cm. Coprite con un foglio di carta da forno inumidito e strizzato, quindi con le mani pressate bene il composto in modo da renderlo ben compatto.
Eliminate il foglio e fate cuocere nel forno già caldo a 180° per circa 25-30 minuti o fino a quando il muesli avrà assunto un colore dorato. Sfornatelo e trasferitelo su di una griglia per dolci in modo da farlo raffreddare completamente. Quando sarà ben freddo (non prima altrimenti sarà troppo morbido per essere tagliato) con un coltello affilato tagliatelo in barrette. Avvolgetele nella carta da forno e conservatele in una scatola di latta, si mantengono in questo modo per circa 1 settimana.
Nota: il tempo di cottura indicato nella ricetta originale è di 40 minuti, decisamente eccessivo a mio avviso, consiglio quindi di ridurlo a 25 massimo 30 minuti, o comunque fino a quando il muesli non apparirà di colore dorato. Le mie barrette mi si sono cotte un po’ troppo ad esempio, infatti sono rimaste nel forno per circa 35 minuti.
L’aspetto e’ decisamente ottimo, mi chiedo se diminuendo la quantita’ di olio, volendo un dolce piu’ leggero, il risultato sia cmq. soddisfacente o meno.
:)
Saluti, Stefano.