Peposo alla fornacina

Le mie ricette nascono molto spesso mentre faccio la spesa. Mi basta passeggiare davanti al banco del fruttivendolo di fiducia, vedere quali sono i prodotti di stagione esposti, immaginare una combinazione tra loro e da lì figurarmeli in un piatto. Altre prendono forma sulla scia dell’ispirazione derivante dalle pagine patinate di qualche rivista o da un piatto assaggiato al ristorante che mi ha particolarmente colpita. O ancora semplicemente mi baso sulla voglia del momento, quindi improvviso e vedo cosa ne esce. Ma quello che non sapete è che molte idee derivano dalle conversazioni telefoniche con mia madre. Sovente infatti siamo solite inframezzare i nostri discorsi madre-figlia sulla vita quotidiana con argomenti di cucina, tipo “sai ieri sera ho cucinato questo, è ottimo dovresti provarlo” oppure “mi hanno parlato di questo piatto, mi ispira, perché non provi a prepararlo? Potrebbe essere una bella idea per il blog”.

Il suggerimento di realizzare il celebre peposo alla fornacina è nato proprio così, sul filo della cornetta. Per chi non lo conoscesse è un secondo che appartiene ai piatti tipici toscani, più precisamente di Impruneta, un paese che si trova sulle colline fiorentine. Questa zona è ricca di argille con le quali venivano realizzate le terrecotte e materiali in cotto e pare che questa pietanza fosse preparata proprio dagli addetti alla cottura dei mattoni nei forni (i fornacini appunto) già all’epoca del Brunelleschi.

Io non ho utilizzato il coccio, bensì la casseruola pyroflam di Pyrex. Ammetto che ero molto curiosa di testarla, un po’ perché è dotata di un cestello per la cottura a vapore (che non ho utilizzato per questa ricetta), un po’ perché è resistente alle alte temperature per un tempo proungato e quindi può essere utilizzata in forno, sul fornello (escluso quello a induzione) che nel microonde. Si può dunque impiegare sia per cuocere a vapore che per le lunghe cotture, come appunto gli stufati e i brasati. Ebbene mi sono trovata benissimo, il coperchio è realizzato in materiale pesante e quindi è stabile, il design è elegante e pulito il che permette anche di portarla direttamente in tavola.

Il bello di questa ricetta è che si mettono tutti gli ingredienti in casseruola, si aggiungono vino, aglio, pepe nero e le erbe aromatiche, si chiude con il coperchio, si fa sobbollire a fiamma moderata per circa tre ore e il gioco è fatto. La carne sarà tenerissima e il fondo di cottura sarà strutturato, importante, perfetto per essere accompagnato con fette di pane toscano tostate.

Una piccola postilla la devo però fare: se si procede normalmente c’è il rischio che il fondo assuma un sapore po’ marcato, quasi acido e amaro, derivante dalla parte alcolica vino*. Il mio consiglio pertanto è che sarebbe sempre bene utilizzare il vino che Allan Bay nel suo “Cuochi si diventa” definisce “vino senz’alcool“, ovvero fatto bollire in precedenza per 5 minuti, in modo da far evaporare l’acool e facendo restare solo la parte aromatica.

Peposo alla fornacina

Peposo alla fornacina

Il peposo alla fornacina è un piatto tipico toscano un tempo preparato dagli addetti alla cottura dei mattoni già all'epoca del Brunelleschi
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Preparazione: 15 minuti
Cottura: 3 ore 30 minuti
Porzioni: 4 persone
Chef: Sara Querzola

Ingredienti del peposo alla fornacina:

  • 1 kg di guancia o muscolo di manzo
  • 1 lt. di Chianti * vedi premessa
  • 20 chicchi di pepe nero
  • 6 spicchi d'aglio vestito
  • 6 fette di pane toscano
  • un mazzetto composto da salvia e rosmarino
  • sale

Come preparare il peposo:

  • Nella casseruola di coccio disponete il muscolo (o la guancia) tagliato a cubetti non troppo piccoli. Unite gli spicchi d'aglio non pelati, il sale, il mazzetto di odori e il pepe (per evitare che si disperda nella casseruola potete racchiuderlo all’interno di una garza).
  • Coprite con il vino e far cuocere a fiamma bassa per circa 3 ore e mezza o comunque fino a quando la carne non risulti molto morbida. 
Nel forno tostate le fette di pane su di una leccarda coperta di carta da forno, versateci sopra il peposo e servire subito.
Hai provato questa ricetta?Scatta una foto e condividila taggando @fiordifrolla in modo che io la possa vedere. La ricondividerò nelle mie stories!


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20 commenti su “Peposo alla fornacina”

  1. In effetti, ammetto che non lo conoscevo! Però adoro la Toscana e le sue specialità, finora, non mi hanno mai deluso, per cui anche questa ricetta finisce sulla mia lista! Tanto più che ha tutta l’aria di essere un piatto gustoso e caldo, perfetto per l’Autunno!

    Un abbraccio, Elisa

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  2. Amo queste pagine anche perchè sai regalare emozioni oltre che ricette strepitose, oggi mi hai tolto la nostalgia della Toscana!
    Il Peposo è uno dei piatti della domenica per la mia famiglia, è so bene che il recipiente di cottura fa la differenza!
    Le tue indicazioni sono essenziali e preziose,
    Grazie della super-ricetta!

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  3. Adoro questi tipi di cotture lente, e il libro di Allan Bay è fonte di grande ispirazione. Per caso conosci la ‘Pastisada de caval’, tipica del Veneto? Fai cuocere la carne di cavallo nell’Amarone…è una meraviglia…

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  4. Mi piace molto il peposo anche se parlando di stufati toscani secondo me lo stufato alla sangiovannese è ancora più buono!Forse è meno famoso ma ha un sapore più particolare dato dal mix di spezie che vengono usate per la cottura!

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  5. Da buon toscano mi permetterei di aggiungere: 1) per dare piu’ aroma di pepe si dovrebbe aumentarne un po’ la quantita’, schiacciarne i grani e mettere tutto in una garza a maglie strette. 2) Aumentare la quantita’ di vino, giusto dealcolizzarlo prima. 3) servire in coccini individuali con pane a parte. 4) aggiungere un po’ di sedano a salvia e rosmarino.
    Scusa, ma non ho resistito :)
    CIAO

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  6. Ho fatto il peposo la scorsa settimana e al posto del vino ho messo una bella Chimay blu. Un po’ poco ortodosso per una toscana come me, ma vi assicuro che è molto meglio la birra del vino!

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  7. Io ho sperimentato le lunghe cotture di carne in casseruola con la birra…lo spezzatino era fantastico! Immagino che anche con il vino il risultato sia assicurato! Proverò! ;)

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  8. @ Elisa Insalata di Sillabe: anch’io adoro la Toscana, appena posso ci vado, anche perché è sempre una buona scusa per andare a salutare alcuni cari amici :) Sì piatto decisamente autunnale perfetto per i primi freddi :)

    @ Rossana: una volta mi pare anche di averlo scritto da qualche parte che cucinare un piatto regionale ha il potere di trasportarti in una particolare zona, farti riassaporare ricordi e molto altro ancora. Mi trovo quindi d’accordo con quello che dici :) Insomma questa casseruola pyroflam è davvero promossa, prossimo step sarà provare la cottura a vapore ;)

    @ Paola: l’ho sentita nominare, ma non l’ho mai mangiata. Dalla descrizione credo proprio che potrebbe piacermi molto :)

    @ Dario: ottima scelta, il coccio è perfetto, ma anche questa casseruola non scherza :)

    @ Chiara: ecco lo stufato alla sangiovannese è una cosa che mi ripropongo di fare da secoli. Non l’ho mai assaggiato, mi fido del tuo consiglio però :)

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  9. @ CorradoT: e figurati se me la prendo, anzi, tu sei toscano e quindi chi più di te può fornire delucidazioni su questo piatto? Io ho provato anche con più vino, ma tra le due versioni ho preferito questa (parere personale eh). Ora ti faccio una domanda: premesso che non esista LA ricetta, immagino che come molti piatti regionali essa cambi da famiglia a famiglia, io avevo letto che l’aggiunta di odori non corrisponde alla ricetta originaria. Ti risulta? :)
    Grazie.

    @ patrizia: i secondi cotti con la birra li amo molto, immagino che sarà venuto davvero buono :)

    @ Sara77: i sapori sono senz’altro diversi, ma a mio parere meritano un assaggio entrambi, almeno ci si fa un’idea :)

    @ Bebe: di nulla, sono qui apposta!

    @ Valentina: grazie Valentina, un abbraccio :)

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  10. Ho mangiato qualcosa di simile in Toscana, ma mai preparato a casa niente di simile…
    Provo la tua ricetta!!
    Mi sono unita ai tuoi lettori, le tue foto sono molto belle. COMPLIMENTI!

    Roberta

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  11. buono!!! io che vivo a Firenze, ma sono livornese, l’ho preparato solo poche volte in realtà, ma è un piatto che amo molto. Ci vuole il giusto taglio di carne e una cottura lunga per renderla tenera.Mi hai fatto venire la voglia, da fare appena rinfresca, perchè oggi fa un gran caldo :(
    buona giornata

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  12. Un’ottima ricetta, da provare assolutamente!
    Concordo, spesso anch’io invento di sana pianta le mie ricette mentre faccio la spesa…altre volte prendo spunto da libri, riviste o da altri blog, proprio come nel tuo caso!
    Eh, eh: passa a vedere: ho finalmente pubblicato quella ricettina che ho preso da te e di cui ti avevo accennato :)

    Nadia – Alte Forchette –

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  13. @ Roberta Morasco: grazie mille per esserti aggiunta ai lettori, buona giornata :)

    @ Cristiana: è vero è tornato caldo! Il peposo è un piatto molto buono sono d’accordo, buona giornata :)

    @ Nadia: vista e commentata, ti è venuta bellissima e leggere quello che hai scritto di me mi ha emozionata :) Buona giornata cara Nadia!

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  14. Il Peposo!!!
    Una delle ricette più fantasmagoriche che ricordo!
    Scoperto grazie al mio maritozzo a due ruote in una locanda a Lucardo (la “motolocanda”…) sulle crete senesi… Ne sono innamorata e ho provato a rigfarla più volte, ma senza mai riuscire ad eguagliare quel ricordo.
    Adesso proverò la tua ricetta, visto che per me sei ben più di una garanzia (ho fattouna media una volta… sei decisamene la mia fonte maggiore di copiaricette!).
    Se mi verrà buona come belle sono le tue foto, il sorriso sulla faccia del mio Gattone questa volta lo stampo!!!
    nasinasialentacottura

    miciapallina

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  15. @ miciapallina: beh essere la fonte maggiore di copia ricette è una cosa che mi riempie il cuore di soddisfazione, vuol dire che ti trovi bene tra queste pagine e con quello che esce dalla mia cucina :) Fammi sapere cosa ne pensi se lo prepari che sono curiosa ;)
    nasinasi

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  16. Grazie Sara! Mi hai dato un ottimo consiglio sul vino senza alcol. Faccio il peposo in casseruola di ghisa che metto successivamente in forno per 3 ore a 150 gradi. Al termine aveva sempre quel retrogusto acido che non mi piaceva. Adesso proverò a far bollire preventivamente il vino e vediamo se il problema si risolve.👍🏻

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