Ebbene sì, anch’io ho partecipato a #colfòndo1, un evento organizzato da Luca Ferraro, di Bele Casel in collaborazione con Davide Cocco di StudioCru (ringrazio entrambi per l’ottimo lavoro svolto), interamente dedicato al Prosecco col fondo, rifermentato in bottiglia sui propri lieviti. Una novità quella del “sur lie” (sui lieviti appunto), che invece ha salde radici nella tradizione vinicola di quella zona, anche se originariamente questo tipo di Prosecco era un vino fermo. Per dirla con le parole di Silvano Follador il Colfòndo è “la risposta contadina al prosecco ottenuto con metodo Charmat, che si è fatta tradizione e gusto del territorio”. Gusto che deve essere salvaguardato, dice, e che si lega maggiormente alla terra proprio grazie all’affinamento sui lieviti. Naturalità (intesa come sensibilità nei confronti della terra, rispetto dei suoli, fermentazione naturale, ecc.) e tradizione sono le parole chiave del suo discorso.
La cornice della manifestazione è stata la Locanda Baggio di Asolo, nella quale abbiamo anche pranzato. Questi, in breve, i numeri dell’evento: 8 produttori di prosecco Colfòndo delle zone Doc e Superiore Docg e altrettante le bottiglie dell’annata 2009 per la degustazione alla cieca, nessuna influenza data dall’etichetta quindi, nessuna votazione o classifica, ma solo l’intento di capire ed analizzare il più possibile questo interessante vino nelle sue sfaccettate espressioni, ed infine, circa 50 partecipanti tra giornalisti, appassionati, vignaioli e blogger, tra i quali appunto c’ero anch’io.
Non starò ad entrare nel merito della degustazione dei singoli vini, anche perché non ne ho le facoltà, ma quello che invece mi preme raccontare è il mio personale punto di vista sulla manifestazione. Questo innanzitutto l’elenco dei produttori, in rigoroso ordine alfabetico:
Bele Casel – Caerano S. Marco – zona Docg Asolo
Biondo Jeo – Monfumo – zona Docg Asolo
Casa Coste Piane – S. Stefano di Valdobbiadene – zona Docg Valdobbiadene
Costadilà – Tarzo – zona Docg Conegliano
Frozza – Colbertaldo di Vidor – zona Docg Valdobbiadene
Gatti Lorenzo – Ponte di Piave – zona Doc Treviso
La Basseta – S. Polo di Piave – zona Doc treviso
Selezione Zanotto – zona Docg Conegliano
Dopo una coinvolgente e stimolante introduzione di Stefano Caffarri volta a spiegare l’origine, anche grammaticale, del nome Colfòndo (notare l’accento, indicatore della novità che poi si troverà nel bicchiere), coadiuvata anche da slides cartacee (appallottolate e gettate tra i presenti), si sono susseguiti gli interventi di ciascun produttore volti a spiegare la propria esperienza ed interpretazione di Colfòndo. Successivamente si è svolta la degustazione alla cieca, nella quale ciascuna bottiglia è stata occultata da un sacco di carta di quelli per il pane ed i vini sono stati serviti in ordine misto.
Poi il pranzo, anch’esso del territorio, a base di una frittura di paranza servita nei sacchetti di carta, baccalà mantecato al melograno con cialde di polenta, una morbidissima terrina di coniglio, risotto al pino mugo con petto di faraona affumicato, oca di San Martino ripiena di pane all’arancio con polentina bianca ai funghi, per dessert la pinza ed una selezione di pasticceria secca. Una piacevole nota fragrante ci ha accompagnati durante lo svolgimento dell’intera manifestazione: il pane ed i grissini preparati dallo chef con il lievito ottenuto dal Colfòndo, opera della cara Daniela di Senza Panna. Squisiti.
Fuori degustazione abbiamo avuto l’occasione di assaggiare anche il Fortana Sur Lie di Mirco Mariotti e lo” Zero” (da uve Solaris) di Pojer & Sandri. Al termine della stessa ci è stata consegnata un’elegantissima scatola di legno, opera di Roberto Colombo di Cromobox, contenente un campione dei diversi terreni di ciascun produttore e una bustina con il lievito preparato da Daniela. Sono rimasta molto impressionata dalla differenza di materiale (sassi, argilla, o sabbia nel caso del Fortana Sur Lie) edi colore di ciascun territorio e tutto ciò mi fa riflettere su quanto quest’ultimo sia fondamentale edeterminante per trasmettere la propria impronta a ciascun vino.
Ma non è finita qui. La perfetta organizzazione di Luca aveva anche previsto, per chi se la fosse sentita, un piccolo giro turistico in quel di Asolo, con tanto di guida, la bravissima Bojana Balic di BellAsolo, che ci ha fatto scprire le bellezze di questo borgo, che è stato annoverato anche tra i borghi più belli d’Italia.
Concludo questo post con una ricetta, che ho cucinato di recente ed abbinato proprio ad una bottiglia di Prosecco Colfòndo di Bele Casel. Si tratta di un primo piatto autunnale e rustico nel quale compare il tradizionale abbinamento della pasta (nel mio caso dei pici secchi) con le patate, ma arricchito dal tocco gustoso della salsiccia e da quello vivace dei finferli (o gallinacci). L’unico neo è quello che riguarda la pulizia di quest’ultimi, ci vuole un po’ di pazienza (tanta, vi avviso), ma alla fine il risultato ripaga ampiamente dello sforzo. Ho ottenuto dei pici toscani dal sapore pieno, corposo, nella quale ciascun elemento mantiene la sua precisa identità senza essere quindi coperto dagli altri ingredienti.
Ingredienti per 2 persone (dosi approssimative):
- 180 g di pici secchi
- 150 g di finferli
- 200 g di patate
- 150 g di salsiccia
- 3 cucchiai circa di olio extravergine di oliva
- 1 rametto di rosmarino
- sale, pepe
Per preparare i pici toscani spazzolate delicatamente la superficie dei finferli con un pennellino a setole dure, cercando di eliminare i residui di terra anche tra le lamelle che si trovano al di sotto delle cappelle (potete aiutarvi anche con la punta di un piccolo coltello; quelli di dimensioni più ridotte invece, io li passo direttamente sotto l’acqua e li tampono per bene con della carta assorbente). Tagliate a metà quelli più grossi, mentre lasciate interi quelli più piccoli. Private la salsiccia del budello e sbriciolatela con le mani. Sbucciate le patate, lavatele, asciugatele e riducetele a cubetti regolari.
Portate ad ebollizione una capiente casseruola piena di acqua bollente salata, quindi unitevi le patate precedentemente preparate e i pici, portando a cottura (regolatevi un po’ con i tempi, i miei hanno un tempo di cottura di circa 18 minuti ad esempio). Nel frattempo in una padella antiaderente fate scaldare l’olio e fatevi rosolare bene la salsiccia. Unite i finferli, una presa di sale ed una macinata di pepe nero a piacere, quindi coprite, abbassando la fiamma, e fate cuocere i funghi per circa 20 minuti, aggiungendo a metà cottura il rosmarino. Scolate i pici toscani insieme alle patate, trasferitela nella padella con il condimento e saltatela, se necessario aggiungendo poca acqua di cottura. Servite subito.
Aggiornamento: trovate altre mie foto relative a #Colfòndo1 su Scatti di Gusto, per vederle cliccate qui.
#Colfondo 1 rimarrà nei miei pensieri, per la tanta bella gente che ho conosciuto, quella gente che deve tornare in vigna per avere vini fatti di terra e sole, di sapori del territorio dove cresce la vite dei nostri nonni, e poi se oltre a ricordare voglio anche vedere #colfondo1, ci saranno le belle foto di Sara fiordifrolla
zanotto col fondo
Un post ricco di idee e spunti da approfondire: mi ha colpito l’idea dei grissini preparati con lievito ottenuto dal Colfòndo!
Un primo robusto e succulento che fa del pranzo un momento di gioia :D
mamma mia che delizia…un primo superrrrrr!!! complimenti!!!
una bellissima manifestazione e un post ricco di dettagli consigli e un primo che trovo irresistibile per l’accostamento dei sapori belli gustosi e decisi!!baci imma
questo post mi è piaciuto moltissimo, non me ne sono persa una riga. sono rimasta affascinata dalla storia del colfòndo, sono innamorata dei vini di valdobbiadene e un anno fa, di passaggio ad asolo l’ho trovata un’autentica delizia architettonica. e per finire… buoni i pici!
Qui in ufficio io e la mia collega ti seguiamo sempre…oggi apriamo il post e scopriamo che sei venuta proprio nelle nostre zone!! Wow…pensa che noi lavoriamo proprio ai piedi del colle…bello vedere le foto delle nostre zone e sentir nominare locali a noi noti….
giorno bella Sara!
finferli, salsiccia, pici…. mah, in teoria dovrei essere ancora in orario di colazione, ma mi hai fatto venire una fame!!!!
:)
buon we carissima Sara!
Che esperienza bellissima!!!
Quandi profumi, sapori… bellissima la confezione con le diverse terre, un dono interessante e che sa di amore!
Il tuo primo…stupendo!!
Siete andati anche voi? Bravi deve essere stato proprio un bell’incontro.
In più il primo è speciale. Buon weekend
Carissima Sara, ma che te lo dico a fà??? Sei un mito, solo alla vista di questa pasta ho lo stomaco in subbuglio! Grazie infinite perq uesta breve ma gustosissima pausa in una delle mie tante giornate caotiche!!!
Un abbraccio e buona giornata
@ Riccardo Zanotto: bellissime parole Riccardo, mi hai emozionata. Giornata memorabile anche per me quella trascorsa a #Colfòndo1, mi auguro proprio che seguirà un secondo evento che possa coinvolgere altri produttori. Io senz’altro ci sarò. Grazie mille.
@ Milena: quell’idea ha colpito anche me, merito di Daniela che ha avuto un’intuizione geniale! Il pane ed i grissini erano squisiti e fragranti, io ho una bustina di quel lievito e non vedo l’ora di poterla utilizzare :)
@ raffy: grazie :)
@ Imma: sì davvero, ho imparato moltissime cose partecipando a questo evento. La pasta è molto appetitosa, qui a casa viene richiesta spessissimo :)
@ lise.charmel: Claudia guarda, mi fa tanto piacere che tu abbia apprezzato questo mio resoconto. E’ la prima volta che partecipo ad un evento simile, vado spesso a fare degustazioni di vini, ma questa è stata tutta un’altra storia. C’è chi li definisce eventi underground e secondo me non a torto, pensa che questo evento è nato da twitter e sta avendo riscuotendo un successo fuori dal comune :)
Come te, anch’io sono rimasta incantata dalla bellezza non solo architettonica, ma anche paesaggistica di questi luoghi, Asolo è un piccolo gioiello, ma deve essere molto affascinante anche Castelfranco Veneto. Ci sono passata in macchina e mi sembra molto ma molto meritevole di una visita. Grazie per questa bella opportunità di scambio di idee :)
@ Elisa: ma pensa te, davvero? :) Devo dire che ho apprezzato molto le bellezze che offre il vostro territorio, mi piacerebbe approfondire prossimamente con maggiore calma :)
A presto!
@ babs: buondì Babs! Grazie, buon week end :)
@ Tery: bella la scatola con i diversi tipi di terreno, eh? Mi ha molto colpita la differenza da un suolo all’altro e mi ha fatto molto riflettere :) Grazie!
@ kitty’s kitchen: sì Elisa, pensavo lo avessi letto su twitter! Peccato che tu non sia venuta, ti avrei rivista molto volentieri. Sì, è stata la mia prima volta a questo genere di eventi e posso confermare che me la porterò nel cuore.
Buon week end anche a te.
@ Dario: grazie Dario, hai il potere di farmi venire sempre il sorriso tu! Un abbraccio, passa un buon fine settimana :)
Qualcuna si sta dando alla bella vita, eh?!
Fiumi di alcol e montagne di cibo… Questa è pura perversione mia cara.
Brava, così si fa! Anzi, d’ora in poi mangia e bevi un po’ anche per me…
:D
Un’ultima cosa Sara. Sai che sei davvero brava a fare questo genere di resoconto? Dico sul serio. Perché credimi non è per niente facile farlo correttamente (con dovizia di particolari), ma senza annoiare mortalmente il lettore. Tu ci sei riuscita. Complimenti.
Ti auguro un buon weekend (sono previsti fiumi di alcol e montagne di cibo?)!
aiuto il cardiologo mi ha detto di smettere di mangiare: come si può? la cucina è un passatempo così rilassante e …gustoso! Ma voi tutte buongustaie come fate? baci e buon weekend
bellissimi Sara! e sì ti capisco… pulire i galletti è una tortura :-)
Bellissimo reportage, tesoro, davvero unico, mi sembrava di essere lì. E che dire della golosissima proposta finale? I pici vanno esaltati con qualcosa di “verace” e tu ci sei riuscita perfettamente!
@ Carolina: sì, ultimamente sono pochi i week end che passo a casa. E anche il prossimo sarò fuori… :D Poi però un po’ vorrei riposarmi ;) Ahahah fiumi di alcool mi fa sembrare un’alcolizzata, in realtà cerco di limitarmi, anzi dovrei mangiare un po’ meno, ma non sono nella fase giusta, mi serve una forza mentale orientata alla dieta che ora non ho.
Mi fa un sacco piacere che tu mi dica questa cosa, perché se c’era una paura che avevo, era proprio quella di scrivere il solito post noioso che dopo 3 righe nessuno legge. Ti ringrazio quindi :) Buon fine settimana anche a te, un abbraccio.
@ Concetta: non so tu come faccia, io cucino sano e leggero durante la settimana, poi nel week end mi concedo tutto quello che voglio. Forse fare un po’ di movimento ti aiuterebbe, a me aiuta moltissimo :) Buon week end anche a te.
@ Sonia: vero? Mamma mia, ci vuole una pazienza infinita!
@ Onde99: magari ci fossi stata anche tu, sono certa che ti saresti divertita molto! Concordo, i pici devono avere un condimento bello rustico e se ho la tua approvazione sono contenta :)
Deliziosa ricetta, ciao
buon fine settimana
Ammazzate! Complimenti!
buona questa pasta! pensa che l’ho preparata la scorsa domenica!per quanto riguarda i vini…sebbene mi piacciono molto (da bambina mio nonno mi diceva che il vino rosso rafforza il cuore! ;-) )non sono molto esperta quindi mi limito a leggere e ammirare!
Ciao! Peccato non averlo saputo di questo evento…Asolo non è poi così lontano da dove viviamo noi! Certo l’esperienza di conoscere dei maestri e nuove tipologie di vino, è tutta da provare!
E poi il pranzo..molto ricercato ma con sapori delal tradizione, allo stesso tempo.
Ottimi questi pici! Una pasta rustica condita con un sugo più corposo e ricco.
Baci baci
col prosecco m’inviti a nozze! :) ottimo anche i pici, bella scorpacciata!
i pici come li fa la mia nonna!! irresistibili..
passa a trovarci!
http://www.modemuffins.blogspot.com
baci
MMM
Dolce.mente Sara!!
:-)))
Grazie a tutti e buona settimana!