Sarde fritte

La Sicilia è un’isola dalla terra molto generosa: ricca di cultura, luce, colori, profumi e sapori. E del mare ne vogliamo parlare? Una meraviglia cristallina, accogliente, di tutte le tonalità del blu, che sembra abbracciare e stringere a sé tutta la penisola. Ho l’immensa fortuna di poter stare qui miscelando vacanza e lavoro. Proprio per lavoro sto imparando tante ricette nuove, per me, perché in realtà da queste parti sono molto conosciute. Si tratta di ricette antichissime, alcune di esse molto povere, frutto delle tradizioni di un intero popolo e questa cosa per me è davvero emozionante.

Ogni volta che vi ritorno, cerco sempre di fare grandi scorpacciate di pesce, e non serve che stia a spiegare il motivo, vero? E così ho appreso la ricetta delle sarde fritte, che qui chiamano “allinguate”. Ho già postato delle ricette con le sarde, e questa altra prelibatezza incontrastata della cucina siciliana, non può mancare. Come per le altre, nessuna eccezione: fa parte dei tentativi del volgo di imitare i cibi pregiati della classe più agiata, utilizzando delle materie prime a portata di mano e a poco costo. Così, la scelta all’epoca cadde su dei pesci azzurri, con carni estremamente saporite, di una bontà incredibile, per dare vita alle sarde allinguate. Altro nome buffo attribuitogli per via della forma di questi pesciolini, che in questa ricetta, essendo aperti a libro, forse per dare l’illusione di maggiore dimensione e quindi di mangiare di più, ricordano una lingua.

Ricetta gustosa e di facile preparazione, consiste nell’acquistare naturalmente pesci freschissimi, che successivamente vanno privati della testa, aperti, eviscerati e privati della lisca. Vi siete per caso scoraggiati leggendo quest’ultima parte? La buona notizia è che tutto questo potete farlo fare al vostro pescivendolo di fiducia.

Una volta pulite e aperte tutte le sarde, vengono fatte marinare nell’aceto: questo credo derivi dal fatto che una volta magari, non si disponeva di materia prima freschissima, o di sistemi di refrigerazione per conservare al meglio un alimento così deperibile, e si cercasse in qualche modo, di camuffarne il sapore. La tradizione è rimasta e devo dire che questo passaggio ha la capacità di mitigarne effettivamente il sapore e al tempo stesso di esaltarlo.

Successivamente vengono passate nella farina di semola rimacinata di grano duro e fritte fino a diventare dorate e croccanti. Si tratta di un piatto di una semplicità quasi imbarazzante, ma di una bontà incredibile, da servire come antipasto sfizioso, oppure come secondo di mare. Il mio consiglio è di prepararne in abbondanza, perché sarebbe un vero peccato rimanere con la voglia dopo pochi bocconi.

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Sarde fritte

Le sarde fritte sono un piatto povero, ma pieno di gusto, della cucina tipica popolare di mare italiana. In Sicilia vengono chiamate sarde allinguate, scopri come cucinarle!
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Preparazione: 20 minuti
Cottura: 20 minuti
Tempo di marinatura:: 20 minuti
Tempo totale: 1 ora
Porzioni: 4 persone
Chef: Sara Querzola

Ingredienti delle sarde fritte:

  • 1 kg di sarde
  • 1 bicchiere di aceto di vino bianco
  • farina di semola rimacinata
  • olio di semi di arachidi per friggere o d’oliva
  • sale

Come preparare le sarde fritte:

  • Per prima cosa iniziate dalla pulizia delle sarde: staccate la testa e apritele a libro facendo scorrere il dito dall’interno lungo la lisca centrale che poi eliminerete delicatamente. Lavatele sotto l’acqua corrente e lasciatele scolare in uno scolapasta.
  • Mettetele in un piatto con l’aceto e fatele riposare per 30 minuti. Passatele, poche alla volta, nella farina di semola e friggetele in abbondante olio di semi di arachide a 170° fino a quando saranno dorate. Scolatele con un mestolo forato e asciugatele su carta da cucina. Salatele e servite ben calde.
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