Abitare in provincia ha sempre il suo perché, ne sono sempre stata convinta. Anche quando andavo al liceo e alcune compagne di scuola guardavano noi, che ogni mattina ci svegliavamo ad orari improbabili per prendere l’autobus in modo da essere in aula all’orario previsto, in maniera un po’ snob, sghignazzando tra loro e sgomitando al nostro passaggio. A dire il vero non ci ho mai fatto molto caso, sono le classiche prese in giro da ragazzine, perché sono sempre stata molto fiera di essere cresciuta in una casa immersa nel verde, con un ampio giardino davanti e un grande frutteto sul retro. I miei nonni hanno origini contadine, io non me ne sono mai vergognata, anzi ho sempre detto a tutti con grande orgoglio di essere andata anch’io da bimbetta a raccogliere la frutta insieme a loro.
Ho passato moltissimi anni della mia infanzia tra gli animali, imparando a conoscerne molti di quelli selvatici che si potevano incontrare (lepri, fagiani, civette, ecc) e capire che differenza c’è tra un germano reale eun’anatra muta, ecco. Ho perfino corteggiato un cigno maschio dal portamento maestoso e regale in una riserva, riuscendo a farlo avvicinare piano piano alla mia mano per prendere del pane, evento del tutto raro visto che questi animali sono molto diffidenti. Ho sempre potuto godere di ottima frutta e verdura, ricca di sapore, maturata direttamente sulla pianta e non sui banchi dei supermercati, ho anche potuto vedere il ciclico cambiare delle coltivazioni dei campi durante i vari momenti dell’anno, per dire. Potrei stare qui a raccontarvi un milione di cose che ho visto, sentito, osservato e appreso, e credo che se un giorno avrò dei figli mi piacerebbe offrire loro la possibilità di crescere nella natura, così come è successo a me.
Perché tutta questa filippica? Per farvi capire quali sono le mie profonde radici, contestualizzarle, affinché possiate capire che significato ha per me il fatto di andare nel mio orticello e raccogliere con le mie mani i suoi frutti. E’ il caso di questi cetrioli, uno degli ortaggi che forse amo di meno tra tutti (cosa estremamente rara perché come ben sapete vivrei di frutta e verdura), ma che finalmente sono riuscita ad impiegare in una maniera che me li fa apprezzare. Ho da poco infatti preparato questa zuppa di cetrioli allo yogurt greco, da servire freschissima (appena presa fuori dal frigo, se necessario aggiungendo anche qualche cubetto di ghiaccio) come amouse bouche o pasto principale, proprio nelle giornate in cui la canicola si fa più sentire.
Si tratta di una crema molto delicata e rinfrescante, quasi un gazpacho, nella quale il sapore del cetriolo non è così invadente (grazie anche al fatto che viene lasciato riposare con il sale grosso per fargli perdere l’acqua e il suo gusto amaro), ma viene mitigato da quello dello yogurt e vivacizzato da una spolveratina di peperoncino piccante in fiocchi. È stata anche inaspettatamente gradita dal mio compagno che, se ce ne fosse rimasta ancora, avrebbe fatto volentieri il bis! Se deciderete di preparare questa zuppa per un piccolo antipasto, o come piacevole intermezzo tra quest’ultimo e le portate seguenti, servitela magari in quantità minore all’interno di un elegante bicchiere di vetro non troppo grande, accompagnandola con dei grissini o sfogliatine croccanti.
Zuppa fredda di certiolo allo yogurt greco e peperoncino
Ingredienti per 2 persone:
- 1 cetriolo
- 300 g di yogurt greco
- 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
- peperoncino in fiocchi
- sale, pepe
- sale grosso per i cetrioli
Per preparare questa zuppa fredda lavate il cetriolo, asciugatelo, e conservatene da parte circa 4 cm con la buccia. Pelate la parte restante con uno spelucchino e tagliatelo a metà. Eliminate i semi facendo delle incisioni a “v” e riducete la parte restante a tocchetti. Mettete quest’ultimi all’interno di uno scolapasta e spolverizzateli con del sale grosso in modo da fargli perdere la loro acqua. Lasciateli spurgare per almeno 30 minuti, quindi lavatelie tamponateli con della carta assorbente.
Trasferiteli in un recipiente dai bordi alti insieme allo yogurt greco e frullateli con il frullatore ad immersione incorporando a filo l’olio extravergine di oliva. Dovrete ottenere una crema bianca evellutata, priva di grumi, non troppo densa, ma nemmeno eccessivamente liquida. Regolate di sale e dipepe e aggiungete qualche fiocco di peperoncino a piacere (in alternativa menta fresca, a me con quest’ultima non fa impazzire), mescolate con cura e ponete in frigorifero coperto. Lasciate raffreddare per almeno 3 ore.
Trascorso questo tempo versate la crema in 2 bicchieri individuali, aiutandovi con un mestolino, tagliate il cetriolo rimasto a fettine sottilissime (con la buccia) e disponetele su ciascuna porzione. Spolverizzate con qualche fiocco di peperoncino (o menta) e servite subito insieme a grissini, pane tostato o crackers.
[ricetta liberamente ispirata a quella contenuta in “Verdure Golose”, di Delphine de Montalier, Guido Tommasi Editore]
ha un’aspetto delizioso, mi sembra un’abbinamento divino. Da provare con questo caldo. Buona giornata
Pos stupendo ti capisco, anche io a scuola venivo guardata con occhi diversi, da alcune persino snobbata e si per le cittadine ero una contadinella una ragazza insignificante che veniva dal paesello
Io adoro questo paesello immerso nel verde, dove ogni mattina quando esco la gente mi saluta,ma sopratutto adoro le verdure e i frutti del mio orto.
Questa zuppa sgusita,da provare Ciao
Sara, io adoro i cetrioli (in Puglia ce ne sono diversi tipi, tutti buonissimi), e li mangio volentieri al posto della frutta, o anche a merenda, o magari in spiaggia. L’anno scorso ho provato a farci una zuppa fredda, e ne sono rimasta entusiasta (ma d’altra parte come poteva non essere cosi?)
Proverò anche la tua versione un po’ più “light” visto che non c’è la panna (e poi mi piace il piccante del peperoncino :)
Baci!
Divina e’ la parola giusta per questa zuppetta. Bene il peperoncino (in fiocchetti? e’ una novita’, come sono?)
è una specie di tzatziki?! chissà che buona che dev’essere!
tesoro fai bene, essere fiera delle proprie radici è una cosa giustissima e vuoi mettere essere cresciuta nel verde invece che in città super affollate!!!!un orticello sarebbe anche il mio sogno…cmq Sara che bella questa ricetta la trovo cosi fresca ed invitante che la proverei anche a quest’ora del mattino!!!un bacione imma
una tzaziki al bicchiere!
o quasi :-)
l’idea è perfetta per sta canicola. ciao sara!
buona settimana
Quando ho iniziato a leggere il tuo racconto ho pensato “Se un giorno avrò mai dei figli, vorrei che possano vivere così”! Amo la natura, i ritmi delle coltivazioni, la possibilità di vedere e conoscere gli animali selvatici… Nonostante viva a Milano e abbia un balcone neanche tanto grande, mi sono riempita di spezie, addirittura ho anche un kumquat e un ulivo… e ora, ultimi arrivati, anche le piante di melanzane e fragole e fragoline… appena posso, con il mio ragazzo andiamo nella casa in campagna circordata da campi…
Prima o poi spero anche io di poter avere il privilegio di vivere circondata da verde e con il mio orticello in giardino!! :))
E’ che non mi piace il cetriolo…. :( :(
Io sono vissuta sempre in città, in periferia e non in centro, con tanto verde intorno. Non so cosa significa la campagna vera, ma adesso mi piacerebbe moltissimo!
Ok: è lei!
La mia cena di stasera…
Ogni volta che mi racconti della tua vita in campagna sogno ad occhi aperti, sei una bella persona e la semplicità dei piccoli gesti legati all’infanzia riesci a raccontarli con tanta poesia.
Questi bicchierini sono adattissimi alle cene estive molto stuzzicanti
Anche io amo molto i cetrioli e da ieri hanno pure invaso il mio frigo! Mi piace questa zuppa delicata, la proverò con la menta (che sta invadendo il mi balcone!)
buonissimo la grcia in un bicchiere e io adoro la grecia
buona settimana
Hai descritto l’ambiente in cui avrei voluto crescere io e al quale mi son sempre sentita di appartenere…
Per il resto… Una foto splendida che mette in risalto la freschezza del piatto. Mooooolto bella.
@ Simona: ti ringrazio, è davvero molto rinfrescante e per questo la trovo perfetta per combattere l’afa :)
@ Sorbyy: era la stessa cosa per me e per chi proveniva dai paesini di campagna. Alla fine però ho ricevuto la loro stessa istruzione e non ho notato particolari differenze tra le vie che poi abbiamo intrapreso negli anni a venire ;) Sono io che ringrazio te per il bellissimo commento, a presto!
@ Elvira: oh meno male Cibou! I cetrioli di solito non piacciono a nessuno, è bello vedere che c’è ancora chi li apprezza! Sì questa ricetta è anche abbastanza light, zero panna o burro, solo yogurt greco e cetriolo, da declinare con il peperoncino piccante o con la menta in base ai gusti ;)
Un bacio!
@ CorradoT: no che non è una novità, è peperoncino secco tritato ma non in polvere, lasciato un po’ più grossolano ecco :) Lo si trova in tutti i negozi, non è nessuna ricercatezza questa volta ;)
Baci
@ Laura: sì più o meno, diciamo che è una sua lontana parente ;)
Dà l’idea di qualcosa di fresco solo leggendo il titolo del post! molto originale e leggera!
un bacione
sulla prima parte, sono completamente d’accordo, d’altronde sono una ragazza di campagna anche io!
sulla zuppa nulla da ridire, adoro i cetrioli! e una specie di tzatziki frullato! buono!
@ Imma: ti ringrazio, come ho scritto nel post se un giorno avrò dei figli vorrei farli crescere nello stesso ambiente nel quale sono cresciuta io, adoro la campagna, il verde e la natura! La zuppa è veramente dissetante, secondo me merita una prova ;)
Un abbraccio.
@ babs: sì diciamo che l’idea è quella, ovvero di portare in tavola qualcosa che non richieda cottura, che sia fresco e nello stesso tempo piacevole.
Un bacio cara!
@ Tery: credo che se anch’io abitassi nel pieno centro di Bologna cercherei di arricchire il mio terrazzo con ogni tipo di pianta, ortaggi e fiori. Addirittura un ulivo, deve essere bellissimo! Spero che il tuo sogno si avveri ;)
@ alem: a molti non piace, a me non fa impazzire, ma in questa zuppetta lo trovo favoloso :) Vivere in campagna magari non piace a tutti, chi è abituato alla città forse la può trovare scomoda, con scarsi servizi rispetto a quello che una città può offrire, dipende dai punti di vista insomma :) Io non cambierei mai e poi ad esempio!
@ Virò: bene, mi fa piacere! Ti avviso che la dose da me indicata permette di ottenere le 2 porzioni che vedi in foto, quindi se prevedi di mangiarla in quantità più abbondanti (cosa che io comunque non farei) raddoppia ;)
@ Elisakitty’s kitchen: Elisa quello che hai scritto è bellissimo, mi emoziona. Non sai che piacere mi fa sapere che leggere i miei racconti sulla mia infanzia in campagna ti appassionano, grazie!
Un grosso bacio.
@ Gloria: io ho il frigo (e l’orto) pieni zeppi di cetrioli, ecco perché mi sono preparata questa freschissima zuppa. Credo che la riproporrò molto spesso :) Con la menta deve essere ancor più rinfrescante, io non ne vado matta e così sono andata di peperoncino :)
@ Paolo: grazie chef, buona settimana anche a te!
@ parentesiculinaria: grazie, mi fa piacere di essere riuscita a rendere l’idea e il senso di cosa significa per me crescere e vivere in campagna :)
Nella foto ho optato per dei colori molto chiari e tenui proprio per sottolineare l’idea della freschezza ;)
Stellina, il primo paragrafo è meraviglioso, mi ha fatta commuovere! Perché mai vergognarsi delle proprie origini “bucoliche”, proprio adesso che la campagna fa fashion, poi ;-)
La zuppetta è favolosa, tanto è vero che, come sai, ne ho preparata una simile, e sono molto contenta di vedere un certo vassoio immortalato!
CIAO Sara, anch’io condivido il tuo essere cresciuta nella natura. da campagnola Bergamasca finché mio nonno è vissuto ho sempre avuto il suo orto davanti casa …. con tanto di cavallo e galline. La mia bis nonna ha sempre avuto conigli, galline, salumi e formaggi di produzione diretta …. anch’io se penso ad un ricordo di un’estate in montagna ho qst flash-back di me bambina mentre raccolgo una fantastica carotina dal colore intenso e dal sapore fantastico (presa dall’orto, spolverata e mangiata direttamente!!!!)
TI CAPISCO e adesso mi manca, visto che purtroppo non ho più qst fortuna … ma prima o poi convincerò mio marito a dedicare qualche centimetro del nostro giardino ad un semplice orticello TUTTO NOSTRO!!!
UN BACIONE grosso, con il tuo post hai riportato alla mia mente bellissimi ricordi!!!
GRAZIE
bacione
Peperoncino in fiocchi: chissa’ che mi pensavo…. :)
:)
:)
E fai benissimo ad essere orgogliosa delle tue origini…..
Io pagherei per poter avere quando descrivi…nel mio piccolo cerco di non varmi mai mancare un piccolo ma dignitoso orticello…e pensa che quest’anno sono proprio i cetrioli (che io invece adoro) a darmi più soddisfazione!
Mi piace molto queta zuppa!
carissima sei stata fortunata invece ad aver visto tutte quelle meraviglie da bambina… anche mio nonno ha delle campagne ma abita in paese quindi ci sarò andata pochissime volte… Anch’io non amo molto i cetrioli, devo provarli in questa versione. Un bacione.
Non sentirti sola mia cara. Anche io mi alzavo all’alba e dalla mia bella casa immersa nella campagna prendevo l’autobus per arrivare a scuola in città. Bei tempi!!
Ottima la tua zuppa fredda di cetrioli!
@ manu e silvia: e lo è infatti! Grazie ragazze :)
@ Juls: eheheh noi ragazze di campagna ci capiamo, ma vedo che ci capiscono anche alcune di città! ;) Meno male che c’è qualcuno che apprezza i cetrioli, pensavo non piacessero a nessuno :D
@ Onde99: ma dai davvero? :) Ah no io non me ne vergognerò mai, credo che sia un valore aggiunto essere nati, cresciuti e vissuti in campagna! Non potevo non immortalare quel bellissimo vassoio, te l’ho detto che lo tengo in bella mostra sul mobile del salotto? :)
@ Chia_Ge: ciao carissima! Sono molto contenta di aver scritto questo post, perché sono riuscita a farvi raccontare un po’ le vostre esperienze, qualche piccola rimembranza della vostra infanzia, mi piace questa cosa! Spero riuscirai a convincere tuo marito a ritornare nella tua amata campagna bergamasca o a dedicare una parte del vostro giardino all’orto ;)
Un abbraccione, grazie a te per aver condiviso i tuoi ricordi.
@ CorradoT: avevo capito che pensavi si trattasse di chissà quale diavoleria gastronomica, così ci ho tenuto subito a mettere in chiaro che altro non è se non del semplice peperoncino tritato in maniera grossolana :D
@ Roxy: grazie, sono contenta che la pensi come me :) I cetrioli crescono rigogliosi anche qui da me, pure troppo perché non so mai come impiegarli!
@ Micaela: e poi pensa a tutte le cose che non ho raccontato, sono state vere e proprie esperienze che hanno lasciato il segno e fanno parte del mio bagaglio culturale :) Chissà se in questa veste un po’ camuffata i cetrioli potrebbero piacere anche a te? ;)
Un grosso bacio.
@ Zia Elle: eh vedi, ma lo sapevo che siamo state in tante, quando andavo a scuola brontolavo per il fatto di dovermi svegliare così presto, però alla fine aveva il suo fascino! Hai ragione, bei tempi!
Baci e grazie :)
IO abito in piena città, a due passi dal centro e non sai quanto ti invidio, avere una casa immersa nel verde della campagna è bellissimo, sopratutto nel periodo primaverile-estivo quando sbocciano i fiori e crescono le verdure dell’orto! dev’essere proprio una bella soddisfazione andare a raccogliere i frutti dell’orto…e prepararci questa freschissima zuppetta! MMMh… chissà com’è buona! ;-)
Un’infanzia come la tua è merce rara: fino alla maggiore età non distinguevo una piantina di fragola da una di pomodoro ….
Anch’io non amo in modo particolare i cetrioli, ma per il loro potere rinfrescante li intrufolo spesso nelle insalate e l’idea di questa zuppa fredda la copierò :)
Retoricamente mi domando se descrivi una ricetta o scrivi una poesia o fotografi un quadro…
Che bello passare qui da te, casa tua è sempre fresca pulita e accogliente!
Ti abbraccio forte (nonostante il caldo)….
nasinasi
Splendido post Sara, davvero, me lo sono proprio gustato.Se ti fa piacere partecipare al nostro contest ti lascio il link. http://www.sorelleinpentola.com/2010/07/larte-in-cucina-contest.html.Ciao e complimenti per le tue dolci creazioni.Angie e Chiara
io condivido il tuo stesso background…da ragazza ne ho sofferto, mi sono sentita isolata dal mondo e dalla vita. però adesso, guardano indietro, non posso che essere felice dell’educazione cheho ricevuto, specialmente riguardo al cibo.
la ricetta? deliziosa, perfetta per queste giornatine torride!
@ Mirtilla: questa mattina sono dovuta andare nel centro di Bologna e ti giuro che tutto quel traffico e quello smog mi hanno fatto pensare proprio a questo post, bellissima città per l’amor di dio, ma da vivere per me una tantum, non potrei mai abitarci stabilmente credo :)
@ Milena: a volte mi dispiace quando leggo di bambini che devono fare delle visite alle fattorie didattiche per riconoscere un’oca da una gallina… come ho detto nel post mi auguro un giorno di riuscire a fare crescere i miei figli in un ambiente come quello nel quale sono cresciuta io, ma ce ne vorrà del tempo eh ;) Magari il cetriolo un po’ camuffato con lo yogurt piace anche a te, così secondo me è più gradevole :)
@ miciapallina: che bello leggere commenti come il tuo carissima, ne sono onorata :) Ti abbraccio forte forte anch’io, a prestissimo!
Nasinasi affettuosi
@ Angie: grazie :)
@ Valeria: infatti capisco che quando si è più piccoli si possa soffrire di questa cosa, anche perché a volte le prese in giro diventano pesanti da tollerare, però credo che l’opportunità di crescita che abbiamo avuto sia un valore aggiunto, non so. Riguardo all’istruzione o all’educazione non credo che chi abiti in provincia possa ritenersi o essere considerato “inferiore”, al giorno d’oggi le possibilità di viaggiare ed imparare sono moltissime anche per chi non vive in città :)
Ciao Sara,
io sono una ragazza di città, nata e cresciuta nel centro di Milano e nonostante abbia imparato ad apprezzare la campagna per delle gite solo negli ultimi anni, non riuscirei mai ad allontanarmi da Milano per vivere, anzi, più in centro é, e meglio è… Sogno una casa anche piccola a Brera (che con gli stessi soldi ti ci compri un villone con ettari di terreno in centro Italia)! Mi guardano tutti male quando dico così, ma sono così legata alla mia città che forse riesco a vedere i lati positivi che altri non vedono!
Però mio padre era originario dalla campagna pugliese (proprio mentre scrivo tu sei in partenza per quella meravigliosa regione!) quindi è probabile che con la maturità io stia vivendo un ritorno alle origini (fino a qualche anno fa il pensiero della campagna mi faceva venire l’orticaria… ho ancora qualche problema con gli insetti che odio, ma ci si può lavorare!).
Divagando sul tema, è possibile sapere dove hai trovato quelle posate carinissime che vedo in molti post, con quei manici colorati a righe e a pois?
Ciao e buone vacanze!
@ La Fra: non c’è nulla da guardare male a mio avviso, ognuno ha il suo personale punto di vista a riguardo e credo che come tale vada rispettato :)
Le posate le ho trovate da Casanova, uno store che vende articoli per la casa e per le liste nozze :)
A presto e grazie per aver espresso il tuo punto di vista :)
Ciao grazie per il tuo racconto , che con tanto rammarico e tristezza ora invido. Io ormai cinquantenne nato in un paesino della Calabria ricordo quegli anni come fossero oggi ,quando con mio nonno ci alzavamo alle 4 del mattino per andare alla vigna e raccogliere i frutti prima che il sole diventasse cocente , per poi andare nella fiumara a fare il bagno mentre mia nonna lavava i panni e li stendeva sulle rocce cocenti per asciugarli subito e così fino a quando non calava il sole e tutto questo fino all’età di sedici anni quando dovetti partire al nord per lavorare . E ora all’eta di cinquant’anni mi trovo in Toscana zona Versilia . Mi manca tanto il profumo della campagna la mattina presto il cinguettio degli uccelli , il ronzio dei calabroni .e il mio piu’ grande desiderio sarebbe quello di poter comprare un pezzettino di terra per poter portare il mio bambino di cinque anni a giocare e sporcarsi come vuole e divertirsi con la terra senza nessuno che gli dice non toccare non ti sporcare o altro e fargli capire come e bella la natura non il solito parco giochi con altalene e scivoli. . Ciao e grazie ancora Per avermi ricordato la mia infanzia .